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06 05 2013 | Rimini | Aeradria, udienza in tribunale per il concordato. Tra qualche giorno la decisione del giudice

Lunedì, 06 Maggio 2013

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Rimini | Aeradria, udienza in tribunale per il concordato. Tra qualche giorno la decisione del giudice

 
Seconda e ultima udienza oggi in tribunale a Rimini per Aeradria. Alla fine il giudice Rossella Talia, ha preso qualche giorno di tempo per dare la sua sentenza, dire se la società di gestione del Fellini potrà essere ammessa alla procedura di concordato. Di traverso a questa possibilità si è messa nel corso della prima udienza la procura, che ha avviato un’inchiesta penale. Il procuratore Gualdi ipotizza la violazione della legge fallimentare, mentre sembrano solo voci allo stato attuale le accuse di falso in bilancio (mai confermate dalla procura e smentite da Aeradria). Indagati il presidente Massimo Masini e tutto il cda. I debiti della società sfiorano complessivamente i 48 milioni di euro (35 da consuntivo 2011, di cui 13 con le banche, 15 con i fornitori, altri 7 con Enac, Inps e altri tributi).


Dopo la ‘requisitoria’ del sostituto procuratore Gemma Gualdi che il 17 aprile ha bocciato il concordato, oggi si è offerta ad Aeradria la possibilità di presentare le sue controdeduzioni. “Le contestazioni dei pm non stanno in piedi”. Questo il succo della memoria difensiva presentata dai legali e dai consulenti della società che spera di riuscire a spuntarla ed ottenere l’accesso alla procedura, la sola possibilità per evitare il fallimento, ma solo se, successivamente alla decisione del giudice, i creditori accetteranno le modalità di pagamento di ben poca parte dei debiti da parte di Aeradria. Al proposito  Masini ci ha tenuto a far notare come le percentuali di soddisfacimento dei crediti privilegiati o meno, al 15 o al 19 per cento, “potranno migliorare” se sarà ammessa la procedura di concordato e se arriveranno nuovi soci (la provincia, socio di maggioranza, ci sta lavorando anche se l’affidabilità dell’advisor incaricato è ancora da provare).

Prima di entrare in udienza l’avvocato Federico Dettori, consulente legale di Aeradria ha spiegato che “nella memoria abbiamo scritto, molto semplicemente, che le tesi e il teorema del pm non stanno in piedi. Giustifichiamo da un punto di vista giuridico, oltre che contabile, che la situazione risulta assolutamente regolare e ci sono tutti i presupposti perché il procedimento di concordato vada avanti. Abbiamo sentenze e pareri autorevoli a supporto”.


Tra le cose contestate dalla procura dell’udienza del 17 aprile anche l’inammissibilità a concordato di Aeradria per via dell’alta partecipazione pubblica nella società. “Aeradria non è un ente pubblico, bensì una società di capitali controllata dagli enti pubblici. Aeradria è soggetta alla legge fallimentare e, quindi, al concordato. Il percorso seguito fin qui è legittimo”, ha detto oggi il legale Federico Dettori. Nel mirino dei pm, inoltre, il piano di marketing approvato in assemblea dei soci il 12 maggio del 2009, partendo dalla constatazione che soltanto parte dei soci ha versato materialmente i soldi ad Aeradria. A mancare all’appello sono poco meno di 3,5 milioni. Stessa storia, o simile, per l’aumento di capitale da 7 milioni del 7 giugno 2012 da 7 milioni (per far fronte al mutuo da 21 milioni negato dalle banche). Se da un lato è vero che a febbraio 2013 tutti i principali enti soci avevano approvato l’operazione, è anche vero che molti di questi soldi mancano ancora fisicamente all’appello. Ci sono, comunque 1,2 milioni anticipati da Rimini Holding, 3,5 da Camera di commercio e Fiera, 319mila euro dal Comune di Riccione.


Adesso la palla passa al giudice Talia. Gli scenari sono due o l’ammissione di Aeradria al concordato (da qui l’assemblea dei creditori che dovrà approvare il piano industriale, ovvero la decurtazione dei crediti) oppure il commissariamento, secondo la tesi della procura. La decisione tra qualche giorno.

 


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